APRIRE UNA SRL IN ITALIA NEL 2023: COME FARE E COSA SAPERE

Nello scenario italiano, le SRL (Società a Responsabilità limitata) sono la forma societaria più diffusa da decenni. Ma come effettivamente si fa ad aprire una SRL nel 2023? Qual è l’iter burocratico e quali sono i relativi costi da affrontare per avviare una SRL in modo corretto? in questo post cercheremo di rispondere a queste domande. Prima di tutto però, iniziamo a definirla. Una SRL è una delle società di capitali esistenti nel nostro paese e viene solitamente scelta dalle piccole-medio imprese italiane (PMI). È dotata di personalità giuridica e risponde delle obbligazioni sociali solo con il patrimonio dell’azienda (quindi nei limiti delle quote versate da ogni socio). I parametri che oggigiorno portano alla scelta e costituzione di questa tipologia societaria, dipendono soprattutto da tre elementi di base:

1. FLESSIBILITÀ ORGANIZZATIVA: la struttura relativa di una SRL ed i rapporti interni tra soci possono essere modificati con semplicità, donando quella flessibilità aziendale tale da adattarla attorno alle esigenze dei soci (come ad esempio modifiche a seguito di cessione delle quote, recesso, ripartizione degli utili, esclusione del socio etc..).

2. SEPARAZIONE PATRIMONIALE: come anticipato, il patrimonio della società è nettamente separato da quello individuale del socio (o soci) fondatore. Questo permette loro di limitare il proprio rischio di impresa e di proteggere il patrimonio personale.

3. SCALABILITÀ DEL BUSINESS: essendo della stessa famiglia delle SPA (società di persone) la SRL è flessibile anche nella sua futura evoluzione, potendo adeguare lo statuto in base alle esigenze del caso, diventare una holding di partecipazioni o – a sua volta – una nuova società per azioni.

In verità, esistono due tipologie di SRL: quella ordinaria e quella semplificata. Nella SRL ordinaria, il capitale sociale minimo è pari a 10.000 euro (a meno di qualche difformità definita nell’atto costitutivo) con relativo versamento di almeno il 25% al momento della costituzione. Di anno in anno, è altresì necessario accumulare una quota minima del 5% dell’utile ottenuto, finché non si raggiungerà il 20% del capitale sociale (per copertura di eventuali perdite). In sostanza, versando 10.000 euro alla costituzione, vanno corrisposti 2.500 euro subito e raggiungere poi negli anni successivi la soglia del 20% (quindi altri 2.000 euro totali) come accantonamento. Nella SRL semplificata invece (chiamata anche SRLS), Il capitale sociale minimo parte da 1 euro ad un massimo di 9.999 euro. I conferimenti devono esser versati in toto durante la costituzione. Ogni anno fiscale occorre accantonare una quota di almeno il 20% degli utili ottenuti come riserva legale obbligatoria per coprire eventuali perdite. La SRLS si differenzia anche per la necessità di avere un atto costitutivo tipizzato (quest’ultimo prevede il decreto del Ministero della Giustizia) e per l’assenza di statuto.

Negli ultimi anni, per facilitare ed invogliare la possibilità di costituire una SRL in modo semplificato nell’ambito Hi-Tech, si è unita anche la SRL “innovativa” (o start-up innovativa). In sintesi, è una ordinaria SRL che – in forza del suo contesto e valore tecnologico – viene iscritta alla sezione speciale del Registro delle Imprese dedicato alle SRL innovative. Indipendentemente dalla tipologia, ci sono dei requisiti minimi all’interno dello statuto che non possono essere omessi per aprire una SRL nel 2023 in modo corretto. In particolare, esso dovrà indicare:

1. Denominazione societaria ed oggetto sociale (tipologia di attività economica della SRL)
2. Soci ed amministratori (riferimenti anagrafici o dati delle sedi che posseggono delle quote)
3. Indirizzo legale della sede societaria (de le eventuali sedi secondarie)
4. Capitale sociale e relative quote sociali
5. Dettagli sul diritto di recesso (normalmente di almeno 180 giorni, ovvero 6 mesi)

PROCEDIMENTO DI COSTITUZIONE DI UNA SRL

Il procedimento di costituzione di una SRL – regolamentato dagli articoli da 2462 a 2483 del libro V, capo VII del Codice Civile – necessita l’intervento di un notaio, il quale effettuerà una verifica formale dello statuto costituito, verificando le condizioni di legge. Fatto ciò, il socio/i dovranno versare i relativi conferimenti previsti rispetto il capitale sociale e bisognerà poi procedere alla registrazione alla Camera di commercio. Questo consentirà di ottenere un codice fiscale e una partita Iva univoca. Con questo ultimo tassello, la SRL entra nell’anagrafe delle imprese. Vincolo legale da parte della nuova SRL è altresì quello di munirsi sin dalla costituzione, di un indirizzo di posta certificata (PEC) per ricevere e comunicare con tutti gli enti pubblici.

COSTI DI COSTITUZIONE E COSTI VIVI DI UNA SRL

Generalmente, uno dei vantaggi principali che spinge molti a scegliere di aprire una SRL è anche relativo ai costi iniziali da sostenere, piuttosto contenuti. Nello specifico, si calcola in media un esborso di circa 650-800 euro tra diritti, imposte di registro e marche da bollo, la segnalazione d’inizio attività SCIA (in base al comune) ed apertura PEC. A questo deve essere aggiunta la fattura del notaio (può variare da 500 a 1.500 euro). Sui costi di gestione e mantenimento in realtà non c’è una vera e propria media, perché molto dipende strettamente dal fatturato. Possiamo peró dire che ci sono le spese del commercialista per la tenuta della contabilità, l’eventuale affitto di uno spazio commerciale, acquisto di macchinari e strumenti come computer e software. Ad essi, andranno considerati anche il versamento obbligatorio dei contributi previdenziali (per soci e dipendenti) e le relative tasse d’impresa, dipendenti dal regime fiscale scelto. Se hai già una SRL avviata invece, ti suggeriamo questo post che parla di come pagare meno tasse in una SRL.